Fumo Droga e Alcool


L' 80,3% dei giovani tra i 14 e i 30 anni in Italia ha ammesso di aver fatto uso di marijuana o hashish, più della metà di essi ha continuato a farne uso e un terzo di essi ne fa uso regolarmente o addirittura più volte ogni giorno (6%) ! Il 73% ha dichiarato di essere consumatore abituale di alcool e di averne abusato nel mese precedente all'intervista. Già di per sè questi dati mi sembrano allarmanti, ma mai quanto quelli sull'età. I giovani, non solo si drogano sempre di più, ma vengono a contatto con le droghe in età sempre più precoce (il 20% tra i 12 e i 15 anni ! ). Il momento in cui si è maggiormente a rischio è proprio quando si frequenta la scuola superiore (dai 13 ai 19 anni quindi), dato che si è a contatto con quasi la totalità del gruppo che fa uso di droghe e si è considerati non ancora "maturi" se ci si esclude dal gruppo. I momenti più pericolosi sono proprio i rave, gli house party, le gite scolastiche, i concerti, dove diventa quasi inevitabile non fare "il rito" del debutto in società, ma già il 27% afferma di procurarsela a scuola.

La
marijuana contiene intorno al 3-5% di Thc, sostanza tossica e allucinogena estratta dalla canapa indiana (o cannabis); l' hashish è 2-3 volte più concentrata, arrivando al 10%; l'olio di hascisc invece arriva al 20% di Thc. E' dimostrato che la cannabis è una sostanza che induce dipendenza nei fumatori abituali, oltre a indebolire il sistema immunitario. Nei consumatori abituali di cannabis è abbastanza comune l’instaurarsi della cosiddetta sindrome amotivazionale, caratterizzata da apatia, indifferenza affettiva, mancanza di interesse per il futuro, per i rapporti sociali e per il lavoro, perdita della memoria e della concentrazione, irritabilità eccessiva, emotività estremamente labile, perdita del coordinamento motorio e soprattutto assuefazione per cui si è tentati di non smettere. Nei 15% dei casi i consumatori hanno affermato di avere sintomi da psicosi, molto pericolosi per se stessi e per gli altri.

Le tossine contenute nella cannabis sono simili a quelle del tabacco, ma più abbondanti e il modo di fumare la cannabis fa depositare una quantità di catrame nei polmoni superiore a quella depositata dal fumo di tabacco. Di conseguenza il consumo abituale di cannabis espone al rischio di cancro maggiormente rispetto al fumo di tabacco. Inoltre è dimostrato che la cannabis (come anche il tabacco) può provocare malformazioni al feto, se consumata da donne in stato di gravidanza.
Il Thc oltre a inibire le capacità di concentrazione e di guida, ha degli effetti molto più pericolosi e più subdoli, poichè dà la sensazione di essere più abili alla guida e la voglia di essere spericolati. Ecco perchè molto spesso i ragazzi hanno incidenti mortali il sabato sera. La controprova è che nel 74% dei casi i guidatori dei classici incidenti del weekend sono stati trovati in stato di alterazione psichica, dovuta all'assunzione di sostanze alcoliche, cannabis, ecstasy e/o stupefacenti. L'alcool è in assoluto la droga più pericolosa nella guida perchè fa assumere comportamenti spregiudicati e al contempo annulla il coordinamento motorio e la reattività.

L' ecstasy è una droga sintetica a base di MDMA (metilendossimetamfetamina ) , una sostanza altamente tossica che brucia le cellule cerebrali e purtroppo largamente consumata nei rave, nelle discotece e negli house party. Circa la metà delle compresse di ecstasy sequestrate non contiene affatto MDMA, ma sostanze tossiche di vario tipo (in genere vengono usati vermifughi per cani, veleno per topi, fibra di vetro, ecc.). Gli effetti del consumo abituale di ecstasy (settimanale in genere) sono depressione, impulsività, aggressività, dimagrimento, attacchi di panico, deficit di memoria, psicosi e tendenze suicide; questi danni si cumulano se si assume la sostanza più volte nello stesso mese. I danni causati dall'uso abituale di ecstasy sono permanenti . I consumatori di ecstasy hanno spesso voglia di mangiare cioccolata.

Un'intossicazione da ecstasy causa tipicamente collasso, iperpiressia, tachipnea, tachicardia, agitazione psicomotoria che rapidamente possono complicarsi con rabdomiolisi, convulsioni, coagulopatie ed insufficienza renale per portare al decesso nel giro di 2-60 ore.

La cocaina in tempi recenti è protagonista di un vero e proprio boom, il suo consumo è diventato quasi un simbolo ed è diffusissima negli ambienti più abbienti. In più sondaggi, il 4-5% degli intervistati ha ammesso di fare uso o di aver fatto uso, moderato o frequente che sia, di cocaina, la quale si colloca al 4° posto, subito dopo alcool, cannabis e droghe sintetiche. Basti pensare che solo in Italia ogni settimana viene venduta e consumata una tonnellata di cocaina, pari a 30-50 milioni di dosi ! E questo ogni settimana !

L'oppioide più comune è l' eroina , il derivato della morfina più potente e più facile da sintetizzare. L'1,3% dei giovani l'ha provata almeno una volta, la maggior parte dei quali ha continuato a farne uso o è diventata tossicodipendente.

Tutte le droghe alterano le cellule cerebrali dopaminergiche, ossia quelle che ci fanno provare il piacere, dal più semplice al più intenso. L'alterazione non si verifica solo con droghe come cocaina, eroina, morfina o amfetamine, ma anche, in misura molto minore, con sostanze considerate più leggere come marijuana, alcool o nicotina. Il tossicodipendente perde ogni interesse per la vita perchè non ha più neuroni capaci di registrare il piacere di gustarsi un gelato o il bacio di una bella ragazza. Più usa droga, più i suoi neuroni si alterano, perchè di fronte a uno stimolo troppo forte questi imparano a non rispondere, diventando sordi alle normali sollecitazioni. I neuroni distrutti non si riformano, anche in caso di interruzione dal consumo di droghe. Il cervello riceve solo stimolazioni negative, depressive, di perdita della motivazione perchè è ormai sordo alle endorfine, le sostanze naturali che ci addolciscono la vita di ogni giorno. I neuroni della gratificazione infatti non hanno ancora smaltito la sbornia della droga e il tossicomane finisce per drogarsi non già per ottenere sensazioni paradisiache, bensì soltanto per sentirsi normalmente, cioè per stimolare nel solo modo rimastogli i suoi neuroni del benessere.

Uso di sostanze psicoattive nei giovani tra i 14 e i 30 anni in Italia

  Totale di coloro che ne hanno fatto uso Raramente* Abitualmente* Molto spesso*
Alcool 81,1% 10,1% 62,1% 27,8%
Marijuana o hashish 80,3% 18,9% 51,4% 29,7%
Droghe sintetiche 22% 42,3% 42,5% 15,2%
Cocaina, eroina o altri stupefacenti 12,5% 44,7% 41,3% 14,0%

Campione di oltre 17.000 studenti in tutto il territorio nazionale, 2001 (fonti ALA, CIRM, Adkronos). La maggioranza degli intervistati era di sesso maschile. *Le percentuali delle ultime 3 colonne (in verde) sono relative al totale di coloro che ne fanno uso, sono quindi esclusi coloro che ne hanno fatto un uso del tutto trascurabile.

I dati in tabella sono stati raccolti da molte fonti diverse in modi diversi (interviste, questionari, ecc.) e poi sono stati confrontati e quindi se ne è avuta una conferma per sovrapposizione, per cui sono da considerare altamente attendibili.

Per fare quindi un esempio, in media, su 10 ragazzi, 8 hanno provato almeno una volta a ubriacarsi e a fumare cannabis, di questi solo uno ha smesso poco dopo, mentre 4 hanno continuato a fare un uso abituale e gli altri 3 ne fanno un uso addirittura quotidiano. Per quanto riguarda le droghe sintetiche abbiamo che sono state provate da 2-3 di essi, di cui uno ha smesso, un altro è diventato consumatore abituale e il terzo ne fa un uso decisamente esagerato. Infine, sempre prendendo in considerazione questo gruppo molto "rappresentativo" di 10 ragazzi, abbiamo che uno di essi (probabilmente tra quelli che ha fatto un uso smodato di droghe leggere e sintetiche) ha voluto provare pure una o più droghe pesanti.

Un sito con moltissime informazioni sulle droghe leggere e pesanti è www.exodus.it/sostanze/Default.htm


Danni da fumo da sigaretta

 

Ho voluto dedicare un capitolo a parte per il fumo da sigaretta e per tutti i danni enormi, iper-sottovalutati, che provoca all'organismo, tra cui ovviamente al primo posto vi è il cancro.

In Italia ci sono 18 milioni di fumatori, di cui il 38% uomini e il 26% donne; di questi ogni giorno, solo in Italia, ne muoiono 250 (ho detto proprio al giorno !), la maggior parte per cancro ai polmoni e la minoranza per affezioni ai polmoni o al cuore (infarto) o al cervello (ictus). (Dati ISTAT).

L'azione tossica del condensato sui polmoni e della nicotina sul sistema nervoso e soprattutto sul cervello provoca un invecchiamento cellulare molto accentuato. Per avere un'idea di quanto un fumatore è più vecchio degli anni che porta basta considerare che per ogni pacchetto di sigarette al giorno (da 1 mg di condensato) si invecchia del 10% in più rispetto all'età cronologica (2 pacchetti, del 20% e così via). Se ad es. una persona ha cominciato a fumare nell'adolescenza e fuma ogni giorno 2 pacchetti di sigarette (40 in totale) a 30 anni il suo fisico ne dimostra il 20% in più, ossia 6 anni di invecchiamento extra, oltre i 30 che porta; a 50 anni avrà il fisico (polmoni, cuore, fiato, pelle, ecc.) di una persona di 60 anni che non ha mai fumato. Questo vale per sigarette da 1 mg di condensato, se si utilizzano invece sigarette più leggere, ad es. 0,5 mg di condensato, allora è solo il 5% di invecchiamento per pacchetto fumato al giorno.

Vale la pena di buttare anni della propria vita così in fumo (è proprio il caso di dirlo!) ? La maggior parte dei fumatori si illude che gli anni di vita persi saranno quelli della vecchiaia (vivrò 10 anni in meno: invece di morire a 80 anni, muoio a 70, per cui mi evito 10 anni di vecchiaia), ma ovviamente non è così. L'invecchiamento agisce subito e deteriora tutti gli organi e le prestazioni fisiche, sessuali e mentali.

Inoltre le tossine agiscono a livello del cervello (si accumula ossido di carbonio che intasa vene e arterie) e quindi diminuisce la memoria, la capacità di concentrarsi su una determinata cosa, aumenta la distrazione. Ma non è finita, la nicotina rende anche nervosi, facilmente irritabili ed emotivamente instabili . Avrete sicuramente notato che le persone che fumano molto si irritano molto frequentemente e molto facilmente (soprattutto nei momenti in cui non fumano) e passano da un eccesso emotivo all'altro, un momento sono allegri e poco dopo sono esageratamente irascibili, per poi divenire di nuovo ridenti e tranquilli dopo aver fatto il pieno di nicotina.
Questa labilità emotiva e soprattutto facile irritabilità è un aspetto troppo spesso trascurato e sottovalutato, ma a torto, poichè è fonte di stress e porta molto spesso a litigare con gli altri anche per futili motivi. In questo modo oltre a creare problemi di convivenza e comunicazione con gli altri si vive in un continuo stato di irritazione (soprattutto se si sta con persone che non fumano e a cui dà fastidio il fumo) che alla lunga può corrodere rapporti e personalità. Ne vale la pena ?

Tutti quelli che fumano, dopo essersi resi conto dei danni evidenti, hanno almeno una volta provato a smettere, ma quasi tutti non ci sono riusciti per volontà debole e mancanza di metodo. Alla fine sono tornati alla sigaretta con ancora più accanimento di prima, proprio come si fa per le diete dimagranti. L'errore che si commette è quello di sopravvalutare la propria forza di volontà (se ce ne fosse stata una, non si sarebbe neppure cominciato !) e dare un taglio netto alla somministrazione della droga nicotina. Essendo appunto la nicotina una droga a tutti gli effetti provoca danni da astinenza, quali nervosismo continuo, nausea, testa vuota, vertigini e insicurezza. Questi sono sintomi passeggeri, ma la totalità dei fumatori non riesce a resistere, si arrende e ricade nel vizio dopo i primi deboli tentativi, talvolta con maggiore accanimento rispetto a prima.

Il metodo corretto è quello di passare gradualmente a sigarette lievemente più leggere sia in contenuto di nicotina sia di condensato. Se nel giro di 6 mesi si è passati da 1 mg a 0,1 mg è ovvio che i danni si sono ridotti di dieci volte ! Inoltre questo metodo ha il pregio di non provocare nessun effetto collaterale da astinenza, nè di dover interrompere quell'insieme di gestualità e abitudini a cui il fumatore dà tanta importanza (più della sua vita!). Sembra la cosa più ovvia del mondo, ma nessuno dei fumatori che non è riuscito ancora a smettere ha mai provato a farlo (altrimenti avrebbe già smesso). Tutti si sopravvalutano e provano il taglio netto oppure fanno un salto troppo grande (passando ad es. da sigarette molto pesanti a superleggere), fallendo miseramente e puntualmente.


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